Visita dello Spi al campo di internamento di Ferramonti di Tarsia

Una giornata di memoria condivisa, di conoscenza, riflessione, confronto. Tra le iniziative in occasione degli 80 anni dalla Liberazione dal Nazifascismo Spi Cgil Calabria e Spi Cgil Area Vasta hanno deciso di visitare il 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐓𝐚𝐫𝐬𝐢𝐚.

Si tratta del più 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, arrivato ad avere dal 1940 fino a 3mila prigionieri, eppure la sua storia è sconosciuta a molti.

𝐔𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚 𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐚𝐝 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐍𝐨𝐯𝐚𝐧𝐭𝐚. Si estendeva su un’area di 16 ettari ed era composto da 92 baracche, ma decine di queste vennero addirittura abbattute durante i lavori per l’innesto autostradale.

𝐏𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐢, 𝐞𝐛𝐫𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐮𝐠𝐡𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐞 𝐭𝐨𝐫𝐭𝐮𝐫𝐞, in cui grande importanza venne riconosciuta all’istruzione e alla cultura. Ma il freddo e l’umidità del luogo e la carenza di cibo non consentirono ai prigionieri di mettere da parte completamente le sofferenze costringendoli per sopravvivere a volte a baratto a prostituzione.

A conclusione della visita guidata abbiamo visto il docufilm “La mia vita cominciò” che ripercorre la vita di Romano Vignolini, e fratello di due partigiani e presidente dell’Anpi di Pienezza. Ad introdurlo la Segretaria Spi Cgil Calabria Rossella Napolano.

𝐔𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐚 𝐦𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚 𝐥’𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞.